LA TECNICA 360°
Come vengono realizzate le Fotografie a 360° ed i Tour Virtuali? Se siete incuriositi dagli aspetti tecnici potete leggere questi cenni. Per domande o informazioni contattateci tramite la pagina CONTATTI
- Definizioni
- Attrezzature e tecniche di scatto
- Unire le immagini
- La tecnica HDR, High Dynamic Range
- Creare Tour Virtuali
- Inserimento nei siti web
Definizioni
Quando si parla di Fotografie a 360° si utilizzano diverse denominazioni, a indicare che esse consentono:
- Una visione sferica: si parla di Fotografia Sferica
- Una visione virtuale ma reale: si parla di Fotografia in Realtà Virtuale
- Una immersione nella situazione: si parla di Fotografia Immersiva
- Un giro virtuale nell’ambiente fotografato: si parla di Virtual Tour
Di fatto ci si riferisce sempre alla medesima tecnica e al medesimo risultato. Noi preferiamo il nome più semplice di Fotografia – o Immagine – a 360° e di Tour Virtuale, o Virtual Tour, per indicare un insieme di Fotografie a 360° collegate tra loro o relative allo stesso soggetto.
Attrezzature e tecniche di scatto
Ogni Fotografia a 360° di alta qualità viene vista dall’osservatore sullo schermo del computer come una unica fotografia ma in realtà essa è la somma di diversi scatti realizzati separatamente ed uniti poi. L’attrezzatura fotografica richiesta può variare molto, ma il kit minimo per realizzare Immagini a 360° ad elevata risoluzione comprende:
- Macchina fotografica digitale a obiettivi intercambiabili, reflex o mirrorless
- Obiettivo fisheye
- Cavalletto con speciale testa panoramica
- Cavetto flessibile o remote controller
La macchina fotografica con l’obiettivo fisheye è montata con una opportuna taratura sulla testa panoramica che a sua volta è fissata sul cavalletto. La sessione fotografica inizia con la scelta del punto in cui si vuole “centrare” la Fotografia a 360°. Si effettuano quindi, a seconda della lunghezza focale dell’obiettivo fisheye, 3-6 scatti ruotando orizzontalmente la testa panoramica. Successivamente si scatta un’immagine verso l’alto (Zenit) ed un’immagine verso il basso (Nadir). Queste due immagini consentono di completare la “sfera visuale” e la seconda in particolare di rendere anche invisibile il fotografo e la sua attrezzatura. È necessario che tutte le immagini si sovrappongano in parte per consentirne la successiva unione.
Unire le immagini
Una volta ottenute le immagini che coprono l’intera sfera visibile con una parziale sovrapposizione tra le immagini stesse, si tratta di unirle per formare una vera propria Immagine a 360°: è il primo passo della postproduzione. A tale scopo sono disponibili sul mercato diversi programmi di “stitching”, cioè cucitura, che utilizzano sofisticati algoritmi matematici per analizzare le diverse fotografie e le cuciono appunto in una superficie sferica virtuale che riproduce quanto visto dal fotografo.
L’elaborazione è fatta in modo automatico ma sono necessari frequentemente interventi manuali anche complessi per controllare e guidare le diverse operazioni di cucitura, ottimizzazione, livellamento, ecc. Per ottenere una Immagine a 360° di elevata qualità prima di procedere possono essere poi richiesti interventi di miglioramento o di correzione: per questo diventa talvolta necessario effettuare elaborazioni puntuali tramite programmi di editing fotografico classici.
Per vedere alcune Fotografie a 360° del nostro Portfolio cliccate FOTOGRAFIE 360
La tecnica HDR, High Dynamic Range
Le Immagini a 360° contengono frequentemente situazioni di luce “sfavorevoli”. Ad esempio in una giornata di sole una Fotografia a 360° rileva forti variazioni di luminosità tra le zone illuminate rispetto a quelle in ombra. Analogamente in una ripresa diurna, effettuata in un ambiente chiuso con finestre, la differenza di luminosità tra l’interno e l’esterno risulta molto elevata. L’occhio umano è in grado di accettare ampie variazioni di luce e compensa meglio di una macchina fotografica le forti differenze di luminosità per cui non ne siamo normalmente disturbati.
Nelle Immagini a 360° queste situazioni sono pressoché inevitabili e raramente correggibili in fase di ripresa. Ecco perché si utilizza molto frequentemente la tecnica denominata HDR, High Dynamic Range, che consiste nello scattare una sequenza di fotografie con differenti valori di esposizione. Nelle immagini più scure si potranno vedere meglio le parti illuminate che in caso contrario verrebbero “bruciate”, mentre nelle immagini più chiare si vedranno bene i dettagli in ombra che altrimenti risulterebbero indistinti. Le immagini acquisite vengono poi “fuse” grazie ad un programma che genera una fotografia che contiene in modo più bilanciato sia le parti in luce che quelle in ombra.
Creare Tour Virtuali
I Tour Virtuali, frequentemente chiamati anche Virtual Tour all’inglese, sono un insieme di più Fotografie a 360° che, durante il processo di elaborazione, vengono logicamente e visualmente collegate tra di loro. Molto utili per presentare ambienti articolati e con dettagli, essi danno all’osservatore la libertà di spostarsi tra più punti di vista: vedere i diversi locali di un appartamento, fare un percorso tra i vari ambienti di un resort, spostarsi tra le attrazioni e i monumenti di una località turistica, vedere le diverse buche di un campo da golf, ecc.
Per effettuare questi spostamenti sono possibili diverse soluzioni, tra cui:
- Visualizzare nelle singole Immagini a 360° i punti di passaggio, chiamati Hot Spot
- Inserire miniature che rappresentano ciascuna una diversa Immagini a 360°
- Mostrare una piantina con la posizione dei diversi punti di vista cliccando sui quali si cambia posizione
Per vedere alcuni semplice esempi di Tour Virtuali a 360° del nostro Portfolio cliccate TOUR VIRTUALI 360
Inserimento nei siti web
Le Immagini a 360° trovano la loro collocazione ideale nei siti Internet. Ma come possono essere inserite e visualizzate all’interno di un sito? Il meccanismo è in sé abbastanza complesso in quanto attraversa molte tecnologie, non solo fotografiche ma soprattutto informatiche. Per fortuna non è necessario conoscerne i dettagli!
Semplificando: le Fotografie a 360° generate dal programma di cucitura e opportunamente migliorate vengono convertite, attraverso programmi specifici in file con un particolare formato che vengono quindi inseriti all’interno del software che compone il sito Internet. Quando accedono al sito i browser “interpretano” i file caricati e possono così visualizzare le Immagini a 360°.
Il procedimento per integrare tali file non è un’operazione particolarmente complessa e può essere fatta da chi realizza siti web, eventualmente col nostro supporto. C’è una sola cautela. Nel passato si sono utilizzati prevalentemente formati di tipo QuickTime e Flash che sono però incompatibili con alcuni nuovi tablet e smartphone. Le Fotografie a 360° che noi realizziamo sono sia aderenti al nuovo standard HTML5 che compatibili con lo standard Flash. I file che generiamo riconoscono il tipo di dispositivo su cui devono essere visualizzate le immagini e si adattano di conseguenza.